FOLK

Le radici della musica folk risiedono lontane nel tempo e nello spazio. Tutto ebbe inizio in Europa nella prima metà del 1600 quando i Cattolici inglesi e i Presbiterani scozzesi decisero di colonizzare la regione protestante dell’ulster (Ulster Plantation). Gli irlandesi furono costretti a fuggire nel nuovo mondo e finito di pagare il debito al capitano della nave che li aveva trasportati, si possono cogliere analogie con qualcosa di molto vicino a noi… hanno lasciato la costa dove erano insediate le 13 colonie e si sono trasferiti sui monti Appalachi per vivere di agricoltura e pastorizia.

Questi erano chiamati HLLBILLY da hill collina e billy goats, la capra di montagna (figura rappresentata molto bene da Dinamite Bla della Disney) e scherniti dai «cittadini».

La musica popolare è nata così con ballate che raccontassero storie (erano al 99% analfabeti) e per il bisogno soprattutto di avere  musica da ballo. L’unico strumento in loro possesso era il violino che hanno incominciato a costruirsi da soli creando il fiddle (dal ponticello piatto e tenuto appoggiato frontalmente sul petto per affaticarsi di meno durante le lunghe sessioni che li vedevano impegnati anche per 4 ore).

Le condizioni sociali degli hillbilly o redneck o cracker erano simili a quelle degli schiavi neri degli stati del sud, con loro soprattutto a cavallo della guerra civile, vi sono stati scambi culturali che hanno arricchito i bianchi di un nuovo sound (sincopato) e di un nuovo strumento il banjo che gli afro americani avevano portato con loro dall’africa che era venuto a conoscenza dei bianchi durante la guerra di secessione (1861-1865). Questo non piaceva ai neri, così verso la fine dell’800 arrivò un nuovo strumento prodotto dalla Martin… aveva 6 corde, costava 1 dollaro e 19 cent e siccome era estremamente difficile esprimere il dolore dell’anima attraverso il suono stridulo del banjo, scoprirono che la chitarra calzava a pennello col genere che i neri stavano sviluppando… il Blues