Dark Pony – Suburban Serenade, vol. 1

Le ricette del buon umore di Jon

Ci sono dei dischi che entrano nella mia vita improvvisamente magari arrivando dentro una busta gialla multiball col timbro United States Postage, ci sono dei dischi che inserisco nel MacBook e che dalla prima nota mi infondono uno stato di benessere generalizzato, ci sono dei dischi che sanno apparire nei momenti più impensati e che contestualmente all’aumento della temperatura, al sole che splende in cielo e alla neve che se ne sta andando sono una benedizione divina… e c’è un disco che è tutto questo… Suburban Serenade, vol. 1 di Dark Pony!!!

Come abbia fatto e perchè sia arrivato sul mio banco non lo so, sta di fatto che il solo farlo partire mi ha fatto sentire più giovane di 20 anni… è stato come stappare una Bud ghiacciata in una torrida giornata estiva, il rumore del tappo che lascia uscire il gas, la schiuma che scende, il profumo del luppolo l’eruzione delle papille gustative ed il sollievo per la gola secca… Avevo bisogno di una sorsata di musica fresca, frizzante e dissetante avevo bisogno di Dark Pony e non lo sapevo …loro o qualcuno per loro, probabilmente si… esiste un dio  o un santo protettore della musica io l’ho sempre detto. Nel rock e nel pop è stato scritto e detto ormai tutto, fortunatamente possono essere scritte ancora delle gran belle canzoni e qui ce ne sono ben 12! Il disco è stato auto prodotto e registrato nel piccolo studio casalingo di Jon Herchert frutto anch’esso di una concomitanza miracolosa di fatti. Jon venne chiamato da Jonny Lang a sostutuire alla chitarra ed ai cori Reeve Carney per il suo tour, alla fine di questo, Jon sentì esplodere qualcosa dentro di se, quel qualcosa erano queste 12 potenti pop-songs. Il nome Dark Pony è per onorare la memoria del padre di Jon che durante il conflitto nel Vietnam è stato pilota di elicotteri nell’unità Dark Horses… le canzoni hanno un comune denominatore, la incredibile freschezza, arricchite da cori pedal e lap steel, dobro, tastiera su una solida base di basso , chitarra e batteria. Ascoltare Ludicrous è come aprire la persiana di una finestra alla mattina appena alzato ed essere colpito dai tiepidi e bassi raggi del sole che sta nascendo, socchiudo gli occhi e mi lascio abbracciare dalla magia di questa canzone. Turnaround è una calda doccia tonificante, le note che mi scorrono addosso come schiuma soffice e l’acqua che porta via qualsiasi triste pensiero predisponendomi a tutto con il sorriso stampato in volto. Shadow è lenta ed avvolgente come un morbido accappatoio appena stirato che odora di ammorbidente, lisergica, quasi psichedelica è proprio simile a quella sensazione di rilassatezza che insorge appena dopo una doccia bollente. Hey ma è trascinante e contagiosa, ha l’odore del caffè appena fatto e il sapore di un cinnamon roll caldo, ti si scioglie in bocca come questa canzone ti si scioglie e appiccica addosso e non ho assolutamente nessuna voglia di scrollarla via per tutto il giorno. Dog è come uscire di casa pronti ad affrontare una nuova giornata, l’aria ancora fresca della mattina che accarezza il viso, i rumori familiari ed il paesaggio conosciuto, rassicurante e benaugurante. Someday baby è una calda e luminosa ballata chitarristica dominata dalla presenza di una languida pedal steel, ottima per prendermi una pausa seduto su di una panchina, abbandonato totalmente alla sua melodia, a osservare la vita che mi scorre accanto come in un film muto! It’s over è ancora chitarra e pedal, tenera compagna di cammino per le strade affollate di gente, sorrido come un ebete per quanta dolcezza questa canzone riesca a infondermi. Afraid to love regala contagiosi germi di r’n’r, così altamente contaminanti, che vengo pervaso da una gran voglia di ballare, come all’interno di un film Bollywoodiano, sulle gradinate che mi trovo innanzi. L’euforia viene tamponata tempestivamente da Shallow, influenzata da echi beatlesiani e dalla onnipresente stupenda pedal steel così calda e solare che mi viene voglia di assaporarla in riva al mare a guardare le onde che si infrangono e si ritirano sulla sabbia che rispecchiano appieno l’andamento delle emozioni profuse da questa canzone. Kids these days è puro power-pop e va presa così… puro ludo divertissement, cammino da scemo e mi dimeno e rido!!! Today è una canzone da ritorno a casa dopo una giornata di lavoro e di impegni, dolente e ipnotica mi porta a osservare il buio che arriva, ma un buio buono, come una mano di un babbo sulla spalla che ti accompagna a casa da scuola quando sei bimbo. Wake up, come dice il titolo stesso, mi invita a ricominciare, il ciclo è finito e si ricomincia con la stessa gioia e simpatia. al termine spingo il tasto repeat e riparto. Bella questa scelta, un inizio all’ultima canzone, una continuità totale, assoluta, un ciclo continuo di canzoni che possono girare e rigirare all’infinito regalando pace e amore. Suburban Serenade, vol. 1 è un disco che risplende di luce propria, l’unico impegno che richiede è quello di ascoltarlo aspettandosi solo delle buone vibrazioni e quelle… se ci porremo all’ascolto con l’animo del fanciullino pascoliano, arriveranno copiose come i sorrisi che ci troveremo stampati in faccia. La primavera si avvicina e con i Dark Pony è come se fosse già arrivata.sul sito http://www.darkponymusic.com/ si possono trovare interessanti ricette di cucina, soprattutto quella delle Meatballs.