Mattew E. White – Big Inner

Anche da adulto faccio oooh

Fin quando continuerò a meravigliarmi come un bambino davanti ad una cosa nuova, possa questa essere il mare, una conchiglia, i fuochi d’artificio o il pongo… vorrà dire che sono ancora vivo. Lo stupore che provo ogni volta che ascolto un disco è una stilla di vita e di gioia che mi fa essere più vivo che mai e un grido di stupore (oooooh), lo emetto veramente ogniqualvolta mi si presentano dischi come questo. I riferimenti musicali presenti in questo Big Inner sono tanti e potrei perdermi cercando di annotarli tutti, quindi non penso a quanti e quali gruppi si ritrovino in queste canzoni, quanto alle reminescenze care ed alle amate sonorità che hanno accompagnato la mia vita. Per utilizzare ancora a paragone l’animo dei bambini, l’esempio che più si avvicina a quello che provo è legato ai peluches.
Da piccolo avevo i miei animaletti, non erano soffici e morbidi come quelli di oggi, anzi erano fatti di fil di ferro e paglia, ma l’importante non era la sofficità, quanto poterli avere accanto. Ora quegli animaletti, ai quali avevo affidato nomi improbabili, giacciono chissà dove ma riguardando l’attaccamento che mio figlio ha avuto ai suoi, ecco che capisco che non mi mancano i miei peluches ma attraverso i suoi, riesco a rivivere il mio attaccamento verso i miei; è quella sensazione che non mi abbandonerà mai, quella intimità tutta mia che avevo costruito con i miei pupazzi, una cosa unica ed esclusiva,  un meccanismo all’interno del quale nessuno poteva entrare, lo stesso che riesco da sempre ad instaurare con la musica alla quale rivelo cose così intime e collego emozioni che riaffiorano quando ascolto qualcosa vicino ad un certo sound. Quindi non è nostalgia, non è rimpianto, non è ricordo, è solo ri-vivere di nuovo quelle emozioni, provate più volte in un periodo diverso della mia vita, sentirle più vive che mai, semtire che mi mancano ma avvertire che sono le stesse, che posso ancora provarle, emozioni che assumono colori e sapori diversi ma che producono lo stesso calore e lo stesso abbraccio di sempre. Mi continuo a stupire per sonorità nuove e vecchie e per dischi come questo che trasudano un amore viscerale per la musica che mi penetra in profondità, che mi riempie, che mi lascia con la paura che possa finire ma con la certezza salvifica che questa musica c’è e rimarrà sempre accanto a me.