Alea iacta est
La mia paura più grande fin da piccolo è stata quella di chiedermi che cosa accadrebbe se i miliardi di milioni di combinazioni che si possono ottenere mescolando le 7 note, un brutto giorno potessero finire… poi arrivano dischi come Cross the River e il mio cuore continua a battere felice perchè capisco che la musica non finirà mai di circondarmi, di abbracciarmi, di stupirmi, di darmi gioia e di inondarmi di voglia di ascoltarla e cantarla.
L’acqua del fiume che i N&B mi invitano ad attraversare mi travolge di suoni, di colori e di voci tra le più incredibili che mi sia capitato di ascoltare. É veramente difficile, direi quasi impossibile, riuscire a focalizzre le senzazioni e le emozioni perchè immediatamente, dopo ogni brano, si apre un mondo nuovo, a parte, che mi porta a visitare luoghi fisici e musicali apparentemente distanti l’uno dall’altro ma nello stesso tempo così vicini e coesi da creare un sistema solare a sé stante. Tecnicamente e musicalmente i N&B cono incredibili, riescono a far apparire semplici cose di una difficoltà estrema, continui cambi di tonalità, scelte armoniche ardite e sopraffine, armonie vocali che volteggiano su scale cromatiche apparentemente impossibili, una sorpresa dopo l’altra, il tutto prodotto a livelli di grandi studi di registrazione dal maestro Cristian Bonato. Un disco da ascoltare, riascoltare e ri-riascoltare tante sono le sorprese che riserva e che sancisce definitivamente ed universalmente il “sound” della Band che ora è unico e riconoscibile.Read More “Nashville & Backbones – Cross the River”