A reason to believe
Nonostante conosca Ed da tempo, quando sto per ascoltare un suo lavoro provo la stessa emozione di un “primo appuntamento”.
Dovessi paragonarlo ad un eroe Marvel sarebbe Mystica perchè non so mai quale parte della sua anima mi apparirà davanti premendo il play del lettore. Io ti adoro Edward Abbiati perchè ogni volta lasci un po’ di te dentro ogni canzone. Me and the devil è un colpo di scena dopo l’altro, imprevedibile più di un romanzo di Crichton. Ogni brano è cosparso da lacrime, sudore e sangue, ogni canzone è un colpo d’ascia ben assestato che toglie pregiudizi, aspettative e speranze e scava diritto fino all’anima della musica.
La definizione soul è stata data a un genere musicale, ma in questo caso sento che questa è la musica della mia anima. L’inizio è sconvolgente e mi scaraventa all’interno di un nuovo mondo dell’Abbiati Sound, un po’ come entrare nell’armadio di C.S. Lewis: un mondo conosciuto ma nello stesso tempo ancora tutto da scoprire, pieno di nuovi paesaggi e creature dove ogni certezza viene minata, dove ancora una volta Ed mi chiede di fidarmi… ed io lo faccio, sono completamente nelle tue braccia Ed, puoi portarmi dove vuoi ed io ti seguirò.
Back Against The Wall arriva al petto come una wrecking ball e colpito, cado in un’oscurità umida e calda dove rimango invischiato tra le sue fitte trame e vengo salvato dal sax come il suono del nautofono guida in porto i naviganti. Ipnotica e maledetta.
Me & The Devil potrebbe annoverarsi tra le file di un soul ruvido e sporco che mi lascia ad annaspare tra le acque limacciose di un fiume in piena, giusto il tempo per tirare fuori la testa per una boccata d’aria e poi vengo trascinato a peso morto nei gorghi creati dal suo scorrere tumultuoso.
Oh Baby Please mi trova ad addentrarmi in una foresta, il sole attende nelle radure mentre attraverso bui corridoi di alberi minacciosi e rovi neri, il cuore batte ad un ritmo insolito mentre corro all’impazzata verso la fine del brano per trovare riposo in riva ad un lago con The Week Song. Qui trovo Ed seduto ad aspettarmi: lo riconosco nella sua vena compositiva ma è vestito di altri suoni ed in compagnia di Chris.
Hay Into Gold è un ristoro per la mia anima già provata da così tante emozioni, è un incontro con qualcuno che mi appoggia la mano sulla spalla e mi accompagna su di un tratto di un sentiero soffice e profumato. Ho il cuore gonfio di gratitudine e mi commuovo di fronte a questo panorama straordinario che mi trovo innanzi.
Lo scenario cambia repentinamente, fa caldo, la bocca mi si asciuga e gli occhi sono due fessure, non me l’aspettavo … questa Cant Wake Up mi catapulta su sabbie rosse dove serpenti scivolano tra rocce e cespugli così come lo fa la voce di Ed tra l’armonica e la “slide”. Un luogo magico e incantato, che viene riportato da Long Dark Sky su terreni sconnessi e sassosi, bagnati dalla pioggia de in cui la voce di Chris arriva come un fulmine a colpire direttamente il petto e io non posso fare altro se non accartocciarmi nel riff e rotolare lontano trasportato dalla rarefatta melodia di The Other Side, dove ancora Chris sembra avvolgere tutto sotto un manto magico e rimango a testa in sù a girare su me stesso in cerca di punti di riferimento celesti, ma presto perdo l’orientamento e mi abbandono totalmente alla canzone che, come una bussola, mi guida diretto al centro dell’anima.
I’ll See Ya è leggera come lo sbattere d’ali di una farfalla che compie evoluzioni sul mio volto abbandonato in una nuvola di pensieri e di emozioni, tutto intorno a me è bianco abbagliante ed ho voglia di sorridere.
Rest Of My Life mi trasporta in luoghi conosciuti: è ora di rientrare in quella porta, giusto il tempo di gettare un ultimo sguardo a quel mondo che ho appena esplorato che mi ha letteralmente rapito, dal quale non vorrei mai più uscire e in cui vorrei tornare al più presto.
Proprio come dopo un “primo appuntamento” sono disorientato, euforico e curioso di approfondire la conoscenza con il disco, con questa coppia che mi ha emozionato attraverso la propria musica e le proprie storie, quella musica e quelle storie nelle quali ho trovato la vita, brandelli d’anima e pulsazioni cardiache che battono all’unisono con le mie.
Quando mi colpisce così, capisco una volta di più quanto la musica sia vitale per me e quanto conti che ci siano Ed e Chris a darmi nuovamnete una ragione per crederlo.