Okkervil river: I am very far

Odi et amo Ascoltando l’iniziale The valley e la successiva Piratess sono già in paradiso, sound anni ’80 batteria, tastiere, archi, fiati… insomma un tripudio vintage, che visto il mio amore sviscerato per la musica di quegli anni mi cattura e mi fa impazzire!!! Poi colto da dubbi spingo il tasto “HOME” del mio iPhone per controllare di non aver sbagliato disco… no no!!! sono proprio gli Okkervil River, già ne ero attirato ma non era mai scoccata la scintilla della passione, ora ne ho una cotta e li amo perdutamente!!! Insomma è stato come accorgermi che quella mia amica………..

Ben Harper: Give till it’s gone

Zero Tituli!!! La voce è sempre la stessa, l’incedere elegante e la scrittura fluida (troppo fluida), le canzoni sono belle eppure…. è come se mancasse qualcosa… si ma che cosa?… si ecco manca Ben Harper!!! C’è molta buona musica in questo disco, c’è del pop, del rock, un pizzico di Neil Young, qualche Jackson Browne, Ringo Starr Q.B. e una manciata di rock ’70 ma il tutto risulta insipido, insapore come un vino dall’odore esagerato che quando passa in bocca non lascia traccia… dov’è il Ben Harper che conosciamo? quello della steel guitar? quello che ci faceva rimanere in tensione………..

Owen Temple: Mountain Home

L’amo, non l’amo…. l’inconsapevole leggerezza nello scrivere….  Come la musica colpisca diversamente gli animi delle persone è un mistero inviolabile, le alchimie sono differenti per ognuno dei 7 miliardi di donne e uomini della terra, per questo non metto sotto processo i giornalisti che si occupano di musica perchè le sensibilità di ognuno sono differenti, ma penso che ad essere giudicato debba essere il disco e non le intenzioni o i progressi degli autori. Un artista lontano dalle pressioni delle major, esce con un disco quando lo “sente pronto” perchè attraverso la sua musica vuole comunicare qualcosa. Owen Temple è………..

LOWLANDS: Gipsy Child

Tornano i LOWLANDS e lo fanno dando prova in questo secondo lavoro (e mezzo) di grande crescita. L’album si intitola Gipsy Child, e già il titolo è meraviglioso! Molti dei brani di questo disco erano già circolati nei live della band ed erano la punta di un iceberg musicale sommerso che ha finalmente trovato la luce in questo nuovo, attesissimo disco. I suoni ruvidi e spigolosi che rendevano The last call una grande opera prima, trovano ora il loro compimento che è il risultato di un grande lavoro svolto sul palco, in sala prove e in studio. L’amalgama tra i ragazzi è………..

Cheap Wine: Stay Alive

Un doppio LIVE è un lusso che pochi gruppi si possono permettere, soprattutto quando è composto da 19 brani originali su 21, è un testamento indelebile che resta nella storia di una rock band, pensiamo a Made in Japan dei Deep Purple o a Live at the Fillmore est degli Allman Brothers Band per citarne due a caso o al recente triplo Mullenium dei Gov’t Mule. Il doppio live, così come l’hanno concepito i Cheap Wine, è un monumento alla musica della band, è un opera coraggiosa e preziosissima  dove è racchiusa tutta la loro storia dal 1997 al 2010, 13………..

Jack Savoretti – Harder than easy

Ci sono giorni in cui canzoni come Map of the world possono riscaldare l’anima ed illuminare il cielo grigio, ci sono canzoni come quelle di questo Harder than easy che possono riempire giornate altrimenti sensa senso ci sono momenti nella vita nei quali dischi come questo sono necessari. Canzoni semplici giocate su chitarra, piano e voce, senza molte pretese ma così deliziose da far desiderare di riascoltarle all’infinito. L’anglo-svizzero Savoretti non aggiunge niente al panorama musicale, nulla di trascendentale dunque ma il suo disco porta nuovamente l’attenzione sul regno unito regalandoci 11 splendide e delicate ballate tra le quali spicca………..

Brisa Roché – Takes

Un’americana a Parigi Brisa Roché viene dalla splendida San Francisco, rilassata cittadina adagiata sulla baia più famosa della west-coast, che ha abbandonato per trasferirsi nella ville lumiére dove dopo il primo progetto The Chase, ora è al suo secondo album Takes. Amo la musica d’autore francese ed amo le voci femminili, stentoree, flebili e suadenti con frasi sussurrate come quelle di Rose, ma Brisa porta in sè la cultura sia francese che statunitense, un mix che per uno come me che ama le due culture musicali può essere letale. A colazione, pranzo e cena il mio dessert è Heavy dreaming,………..