Massimo Marches – Statue

Perchè quando c’è qualcosa di bello fatto da un “ragazzo della porta accanto” quasi sempre pensiamo che valga di meno del suo omologo di Londra o San Francisco? Mentalità di provincia che a Rimini purtroppo si respira a pieni polmoni…
Massimo è uno di noi, lo abbiamo visto suonare così tante volte con Filippo Malatesta, con Andrea Amati, con Miscellanea Beat… che quasi non facciamo più caso a quanto sia bravo e geniale sia nel rapporto con il suo strumento principale, che con le parole e gli arrangiamenti.
Massimo è così semplice ed innocente da risultare disarmante… eppure quando ha la chitarra in mano si trasforma come un Power Ranger.
Finalmente è uscito Statue! Lo aspettavamo da tanto ed averlo ora nelle orecchie sembra quasi un miraggio che si sia materializzato. Sono sempre molto critico con la musica italiana e quindi trovare un disco che mi piaccia è diventato estremamente difficile ma già dopo il primo ascolto di Non meriti ed Estatate Perduta sono stato rapito dalla magia di queste canzoni. Innanzitutto c’è il lavoro straordinario al mix di Cristian Bonato e il master di Giovanni Versari che trovo ad un livello da far invidia ai più blasonati studi ed ingenieri d’oltre oceano. La partecipazione di grandi musicisti e poi c’è il sound, bello, solido, pulito, fresco e coinvolgente.
Non meriti ha lo stesso groove che mi aveva fatto innamorare di Turin Brakes accompagnato da testi per niente scontati che si adagiano perfettamente alla linea musicale come una barca a vela che scivola sulle onde del mare assecondandole morbidamente; ci si può far cullare da Estate Perduta senza mai averne abbastanza sperando che non termini mai. Con Wannabe i confini e l’orizzonte della canzone d’autore italiana sono tracciati, in questi 3 brani infatti, è racchiusa l’essenza di quanto un autore italiano dovrebbe realizzare per stare al passo con i tempi. Meteo riserva due belle sorprese: la Voce della riviera romagnola degli anni 70/80, il compianto Marco Magalotti e la Voce musicale della riviera, quella di Filippo Malatesta, canzone solare ed immediata! Il percorso migliore è semplicemente meravigliosa regala un senso alla lingua italiana in mezzo all’imperante non-sense linguistico del genere che sta spopolando nella nostra penisola. Le stragi in maschera è una canzone che Samuele Bersani potrebbe tenere come riferimento per il futuro… una poesia in musica! La forma della star (feat. Duo Bucolico) è un divertissement da ciringuito sotto forma di SKA per nulla banale e ricca di soluzioni nuove e sorprendenti, da ascoltare e riascoltare per coglierne tutte le sfumature! Occhiali a specchio ha il sapore di un 78 giri e racconta per immagini dai colori seppiati una storia di altri tempi vissuta nel mondo di oggi. La profiqua collaborazione artistica con Andrea Amati la si ritrova in Altrove che fa parte anche del nuovo disco del cantautore santarcangiolese Bagaglio a mano (eseguita a voci invertite) evocativa sia in una versione che nell’altra. Il disco è chiuso da una “suite” di 5 canzoni per una durata totale di 14 minuti con le voci di Giuseppe Righini e di Massimo Modula che rappresenta sicuramente un modo diverso di interpretare e proporre la musica, in un panorama che tende a consumare velocemente ed a restringere sempre di più i tempi, attraverso la temporizzazione degli intro, l’abbandono degli sceneggiati, le breaking news… Statue Suite dilata i tempi, ci apre nuove prospettive e ci riporta al motivo vero per cui ancora ascoltiamo musica… io fortunatamente mi emoziono ancora ad ascoltare musica, piango, rido, ballo, penso… e le canzoni che ci ha regalato Massimo Marches, sono emozioni, di quel tipo che restano, che non sono Kleenex-Songs come il 99% delle cose che si possono ascoltare attraverso tutti i media sia audio chee video. Questa è musica che lascia il segno e che al di là di racconti di amori svaniti e sogni spezzati mi pervade comunque di un senso di pace e di speranza. Abbiamo dovuto aspettare 7 anni ma Statue è un disco che può tranquillamente traghettarci senza annoiarci fino alla prossima uscita di Massimo Marches che, allo stesso tempo, mi lascia comunque con l’avidità di avere ancora e presto altre canzoni di questo spessore e valore.